LE PORTE BLINDATE

Forse le generazioni future daranno per scontate quali siano le caratteristiche principali per giungere a determinare una porta blindata, poiché vista la tendenza attuale, è facile presumere che in un futuro molto prossimo s'instauri una netta differenza fra porte normali e porte blindate, siano pure esse di buona o cattiva qualità.
Allo stato attuale delle cose però, la nostra generazione, (cui è toccato di presenziare alla formazione, di una relativamente rapida evoluzione, di quelle porte che chiamiamo blindate), è dovuta sottostare a quella legge per cui ogni cosa ancora in via di transizione, e quindi ancora non ben definita, genera una "cultura " confusa.
Negli ultimi anni, la forte domanda di porte blindate ha indotto moltissime persone, (purtroppo molte di loro anche improvvisate), ad offrire risposte con svariate soluzioni, fra le quali, un numero considerevole anche di dubbia efficacia.
Tale situazione, ha determinato l'insorgenza di una semantica soggettiva dove ognuno sceglieva a proprio piacimento il termine con il quale classificare un prodotto. Così non raramente è capitato di assistere a differenze, per ovvi scopi speculativi, fra il termine blindato e corazzato o ancora, che è peggio, a non considerare per nulla la differenza fra blindato e rinforzato.
Cercando di semplificare, nel tentativo di ripristinare chiarezza, potremmo stabilire che una porta di legno ancorata ad uno stipite di legno è una porta da intendersi nel modo tradizionale del termine, (come quello adottato prima del sopraggiungere della porta blindata),ossia come oggetto simbolo della delimitazione di una proprietà e priva d'accorgimenti di rilievo atti ad impedirne la violazione. Eventuali modifiche apportate, come per esempio l'installazione di serrature aggiuntive (siano esse ad un punto di chiusura a più punti di chiusura), l'applicazione di lamiere in acciaio, l'incassatura d'angolari nello stipite ecc, hanno come unico scopo di far levitare la nostra porta, dallo stato di porta tradizionale a quello di porta rinforzata, senza però giungere mai ad essere considerata una porta blindata
La base del nostro criterio di classificazione possiamo porla nel tipo di struttura di cui una porta è composta, che nella porta blindata dovrà essere interamente in acciaio, compreso il telaio ancorato al muro, e dove l'utilizzo d'altri materiali, magari anche più nobili ma sicuramente con un'inferiore resistenza a sollecitazioni meccaniche, dovranno fungere esclusivamente da complementi estetici.(vedi es. rivestimenti in legno ecc.).

La struttura Valutando una porta blindata, oltre al fondamentale requisito che stabilisce a quale grado d'effrazione deve resistere, bisogna anche considerare che il buon funzionamento deve perdurare nel tempo, che preveda la possibilità d'agevoli opere di manutenzione, e che la struttura sia sufficientemente robusta tale da consentire al legittimo proprietario, dopo eventuali tentativi falliti da maldestri scassinatori, di poter rientrare in casa senza dover ricorrere all'aiuto del pronto intervento serrature. Detto questo, possiamo affermare che la struttura di una valida porta blindata è da preferirsi composta da profilati metallici saldati insieme, i quali consentono di raggiungere i considerevoli spessori di 5 o 6 millimetri.
Dovendo decidere per una porta non fatta artigianalmente, e quindi inevitabilmente per una porta fatta in scatolato stampato, è bene volendo fare dei confronti, prestare attenzione agli spessori delle lamiere che costituiscono gli scatolati ed alla presenza d'idonee "nervature". (particolari pieghe date alla lamiera che ha come scopo il conferirle maggiore robustezza a parità di spessore).
Altro particolare importante a cui prestare attenzione è la lamiera esterna della porta la quale, salvo casi particolari, non raggiunge mai grandi spessori (da 08 a 2 millimetri) per non rendere la porta eccessivamente pesante, ma che deve avere a protezione delle serrature (parte vitale dell'intera porta) un rinforzo di lamiera al manganese, un particolare materiale che rende assai difficile la trapanazione.
Le serrature Ora veniamo al particolare delle serrature, che come accennato in precedenza costituisce la parte vitale di una porta blindata, ma che troppo spesso è incredibilmente trascurato. Una porta blindata sia pur dotata di una robustissima struttura ma con serrature di scarsa qualità, risulta essere una porta estremamente vulnerabile anche a maldestri tentativi d'effrazione; E' come voler far vincere un campionato di sollevamento pesi ad un culturista con deficienze cardiache causate da abuso di sostanze anabolizzanti.
Si consiglia sempre la presenza di almeno due serrature di buona qualità (per l'identificazione di tale caratteristica si rimanda ai capitoli riguardanti le caratteristiche delle serrature a cilindro o a lastre.) che allo stato attuale delle cose risultano essere possibilmente preferibili con principi di funzionamento differenti: una a lastre e l'altra a cilindro, poiché richiedendo differenti tecniche d'effrazione per la loro apertura, ne aumentano la sicurezza.
Importante per la soluzione d'alcuni problemi logistici è il montaggio, all'interno della porta, di una riferma in aggiunta alle serrature esistenti.
Un errore molto frequente Nell'acquisto di un prodotto, la scelta può basarsi su due condotte possibili: o ci si affida alla fiducia riposta nel venditore, presupponendo che esso sia veramente competente ed onesto, o si cerca di valutarlo personalmente (questa sarebbe la condotta migliore). Nell'acquisto di una porta blindata, se non si è all'altezza di valutare personalmente il prodotto, si finisce con il commettere uno degli errori più grossolani: scegliere la porta in funzione del numero di punti di chiusura che possiede. I punti di chiusura sono la caratteristica più tangibile per chiunque si appresti a giudicare una porta blindata, che unita all'aspetto tranquillizzante che riescono ad infondere, ne fanno la strategia commerciale primaria adottata da venditori e produttori di porte senza scrupoli, fino a giungere ad eccessi tali da rasentare l'immoralità.
Considerare d'importanza fondamentale, in una porta blinda, il numero di punti di chiusura, fa parte di una retrologia ereditata dai tempi in cui le porte erano tutte in legno, un materiale facilmente scardinabile se sottoposto allo sforzo di una leva, quindi una condizione che richiedeva la somma di più punti di forza per aumentarne la resistenza. Una porta in acciaio provvista di un telaio pure in acciaio, per essere sicura non richiede un numero elevato di punti di chiusura, tenendo sempre ben presente che la sicurezza ha senso se valutata con omogeneità di soluzioni, non è infatti accettabile che una porta sia provvista di una robusta struttura ma corredata da una serratura vulnerabile, per esempio, ad una " chiave di forza".
Un eccessivo numero di punti di chiusura ,oltre che inutile, spesso può dimostrarsi dannoso . Porte con una struttura leggera e con ricoperture in legno, reagiscono alle variazioni termiche che accompagnano i cambi di stagione, con piccole ed incontrollate deformazioni dell'anta causate dai diversi coefficienti di dilatazione posseduti dai due materiali legno e ferro, le quali possono interferire negativamente con il buon funzionamento della porta proprio a causa dell'elevato numero di rinvii azionanti gli innumerevoli punti di chiusura. Va detto che tali deformazioni, spesso costringono i costruttori ad aumentare il grado di tolleranza fra i chiavistelli dei vari punti di chiusura e le loro sedi ricavate nel telaio, riducendo il grado di sicurezza.
Continuando nella nostra analisi generale, possiamo affermare che come la lamiera al manganese è importante a protezione del corpo serratura, così lo è il defender, una particolare campana d'acciaio speciale, a protezione dei cilindri, anche per quelli considerati d'alta sicurezza.
Dalla parte dei cardini spesso le porte sono provviste di perni o rostri, che fungono da antistrappo, particolare che ritengo eccessivo nei casi in cui la porta sia provvista di valide cerniere ben dimensionate saldate al telaio, cerniere, che dato il considerevole peso che spesso le porte raggiungono, è consigliabile siano provviste di cuscinetti reggispinta al posto delle tradizionali rondelle in ottone.
Coibentazione interna a difesa da rumori sbalzi termici, uniti alla presenza della lamina paraspifferi mobile alloggiata sotto la porta, costituiscono dei complementi che anche senza concorrere ad aumentare la sicurezza, aiutano a conferire un utile pregio alla porta.

La riferma Avere una robusta porta blindata, sia pure provvista di serrature di qualità, non è sufficiente per garantire sicurezza contro eventuali intrusioni indesiderate, ma è di grande importanza, fare molta attenzione nella gestione delle chiavi. La maggior parte delle porte blindate che si possono trovare in commercio, sono costituite da una sola serratura, o da una serratura principale azionante tutti i chiavistelli, e da una serratura di servizio che agisce esclusivamente su un solo chiavistello.
Il problema Una grossa esigenza diffusissima ad ogni livello di chi vive il normale quotidiano, è rappresentata dalla necessità di affidare le proprie chiavi a terze persone (collaboratori domestici, custodi ecc), esponendosi al forte rischio che, se mal custodite, le chiavi possano finire in mano a "male intenzionati".
Molto raramente mi è capitato di vedere riporre le chiavi, da parte dei custodi di condomini, in apposite cassette di sicurezza portachiavi, ma ho visto ficcarle in un semplice cassetto di un tavolo o, che è peggio, appese ad un pannello ben in vista da tutti.
Ammesso (ma non concesso dal punto di vista sicurezza), che si debba per forza affidare le chiavi a terze persone, disponendo di porte con una sola serratura o con il diffuso abbinamento: serratura principale più serratura di servizio, si finisce con il trovarsi di fronte al dilemma: quale chiave affidare?
Decidendo di affidare la chiave di servizio, tenendo noi ben custodita la chiave principale, ci troviamo nelle condizioni che per dare accesso , magari anche per poche ore al giorno, alla persona a cui dobbiamo affidare le chiavi, siamo costretti a chiudere la nostra porta blindata, magari anche per lunghi periodi, con la sola e semplice serratura di servizio, annullando così lo scopo principale dell'avere una porta blindata.
Decidendo invece di affidare la chiave della serratura principale (quella che aziona l'intero sistema di chiusura) abbiamo si la possibilità di chiudere utilizzando il sistema più sicuro che la nostra porta ci mette a disposizione, ma la cosa ci costringerà ad esporci al rischio di mettere in " circolazione" la nostra chiave più importante, demandando ad altri la corretta gestione di essa, coinvolgendo così anche quei periodi che non necessitano dell'affidamento della chiave.
La soluzione La riferma è una piccola serratura con chiave di sicurezza, (possibilmente protetta ved. capitolo chiavi a certificato di proprietà) che ha la funzione di bloccare il sistema principale della nostra porta blindata una volta azionato in posizione di chiusura.
Date le sue dimensioni ridotte, essa è adattabile a quasi tutti i tipi di porte blindate, sia ad una che a più serrature già installate, e senza eventuali predisposizioni per l'alloggiamento d'ulteriori serrature.
Tale sistema risolve gran parte dei problemi discussi in precedenza, consentendo in caso di necessità, di poter affidare sempre la chiave azionante il sistema principale, sfruttando così sempre a pieno il potenziale di chiusura della nostra porta, permettendoci però di intervenire su di esso, in quei periodi dove non si renda necessario il motivo dell'affidamento della chiave, bloccandolo in chiusura.